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242 | storia della decadenza |
tal prodigio egli si appella a’ pubblici monumenti della città, e censura, con qualche acrimonia, l’infermo ed affettato gusto di quelli, che impertinentemente deridono le sacre tradizioni de’ loro Maggiori1.
Ma il devoto Filosofo, che sinceramente abbracciava, e caldamente incoraggiava la superstizione del popolo, a se stesso riservava il privilegio di una libera interpretazione; e passava in silenzio dal piè dell’altare all’interior santuario del Tempio. La stravaganza della Greca mitologia proclamava con chiara ed intelligibile voce, che il pio investigatore invece di scandalizzarsi, o soddisfarsi del senso letterale, dovesse diligentemente esplorar la occulta sapienza che s’era nascosta dalla prudenza dell’Antichità sotto la maschera della favola e della follia2. I Filosofi della
- ↑ Io non posso ritenermi dal trascrivere l’enfatiche parole di Giuliano: ἐμοὶ δὲ δοκεῖ ταῖς πόλεσι πιστεύειν μᾶλλον τὰ τοιαῦτα ἢ τουτοισὶ τοῖς κομψοῖς, ὧν τὸ ψυχάριον δριμὺ μέν, ὑγιὲς δὲ οὐδὲ ἓν βλέπει. A me sembra, che si debba credere in tali cose piuttosto alle città, che a questi faceti, lo spirito de’ quali è acuto, ma non sano in discernere. Orat. V. p. 161. Giuliano similmente dichiara la ferma sua fede negli Ancili, o ne’ sacri scudi che caddero dal Cielo sul colle Quirinale; e compassiona la strana cecità de’ Cristiani, che preferivano la Croce a questi celesti trofei. Apud Cyrill. l. VI. p. 194.
- ↑ Vedi i principj d’allegoria, appresso Giuliano (Orat. VII. p. 216. 222). Il suo ragionamento è meno assurdo di quello che alcuni moderni Teologi, i quali asseriscono, che una stravagante o contraddittoria dottrina dev’esser divina, mentre nessuna persona vivente avrebbe potuto pensare ad inventarla.
folla di testimonj. I loro attestati si son raccolti da Drakenborch (ad Sil. Ital. XVII. 33). Ma noi possiam osservare che Livio (XXIX. 14) passa sopra il fatto con prudente ambiguità.