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dell'impero romano cap. xxii 221

presidente dal venerabil Prefetto Orientale, secondo Sallustio1. Le sue virtù gli conciliaron la stima dei Greci sofisti, e de’ Vescovi Cristiani. Fu egli assistito dall’eloquente Mammertino2, uno de’ Consoli eletti, di cui altamente si celebra il merito dalla dubbiosa testimonianza del suo proprio applauso. Ma il sapere civile de’ due Magistrati fu contrabbilanciato dalla feroce violenza de’ quattro Generali Nevitta, Agilone, Giovino ed Arbezione. Quest’ultimo, che il Pubblico avrebbe veduto con minor maraviglia a’ cancelli, che sul tribunale, si supponeva che avesse il segreto della commissione. Circondavano il Tribunale gli armati ed ardenti Capitani delle bande Gioviana, ed Erculea; ed i Giudici eran dominati a vicenda dalle leggi della giustizia, e da’ clamori della fazione3.

Il ciamberlano Eusebio, che aveva per tanto tempo abusato del favor di Costanzo, espiò con una ignominiosa morte l’insolenza, la corruzione, e la cru-

  1. Si debbon diligentemente distinguere i due Sallustj, il Prefetto di Gallia e quello d’Oriente (Hist. des Emper. Tom. IV. p. 696). Ho usato il soprannome di secondo come conveniente epiteto. Il secondo Sallustio godè la stima dei Cristiani medesimi: e Gregorio Nazianzeno, che condannava la sua religione, ha celebrato le sue virtù Orat. III. p. 90. Vedi una curiosa nota dell’Ab. della Bleterie Vie de Julien. p. 463.
  2. Mammertino loda l’Imperatore (XI. 1.) per aver dati gli uffizi di Tesoriere e di Prefetto ad un uomo d’abilità, di fermezza, d’integrità come egli stesso. Pure anche Ammiano lo pone (XX. 1) fra’ ministri di Giuliano quorum merita, norat et fidem.
  3. Le processure di questo Tribunal di giustizia son riferite da Ammiano (XXII. 3.) e lodate da Libanio (Orat. parent. c. 74. p. 299. 300).