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16 storia della decadenza

il giogo dell’autorità o anche dell’oppressione, dovè apparire, agli occhi di un assoluto Monarca, tra le virtù Evangeliche la più cospicua o vantaggiosa1. I primitivi Cristiani facevan derivare l’istituzione del Governo civile non già dal consenso del Popolo, ma da’ decreti del Cielo. Quantunque l’Imperatore, che regnava, usurpato avesse lo scettro per mezzo del tradimento e della strage, egli assumeva tuttavia subito il sacro carattere di Vicegerente della Divinità. A questa soltanto dovea render conto dell’abuso del suo potere; ed i suoi sudditi erano, pel giuramento di fedeltà, indissolubilmente legati ad un Tiranno, che avesse violato qualunque legge di natura e di società. Gli umili Cristiani eran mandati nel Mondo, come pecore in mezzo a’ lupi; e poichè non era loro permesso d’impiegar la forza, neppure in difesa della lor religione, molto più sarebbero stati rei, se tentato avessero di spargere il sangue de’ loro prossimi nel disputare i vani privilegi o i sordidi beni di questa vita transitoria. Attaccati alla dottrina dell’Apostolo, che nel regno di Nerone avea predicato il dovere di una sommissione illimitata, i Cristiani de’ primi tre secoli mantennero pura ed innocente la lor coscienza dalla colpa di qualunque segreta cospirazione, non meno che di ogni aperta rivolta. Mentre provavano il rigore della persecuzione, non furono mai tentati o d’affrontare in campo di battaglia i loro tiranni, o di ritirarsi sdegnati in qualche remoto e separato canto

  1. Il sistema politico de’ Cristiani si spiega da Grozio (de Jur. Bell. et pac. l. I. c. 3. 4). Questi era un repubblicano ed un esule; ma la dolcezza del suo temperamento lo faceva inclinare a sostenere le potestà già stabilite.