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12 | storia della decadenza |
greta e sincera venerazione pel nome di Cristo e pel Dio de’ Cristiani1.
[A. D. 313] Intorno a cinque mesi dopo la conquista dell’Italia, l’Imperatore fece una solenne ed autentica dichiarazione de’ suoi sentimenti, per mezzo del celebre editto di Milano, che restituì la pace alla Chiesa Cattolica. Nel personal congresso de’ due Principi Occidentali, Costantino, per l’ascendente del suo genio e della sua potenza, ottenne facilmente l’assenso del suo collega Licinio; l’unione e l’autorità de’ lor nomi disarmò il furore di Massimino, e dopo la morte del Tiranno dell’Oriente fu ricevuto l’editto di Milano come una legge generale fondamentale del Mondo Romano2. La saviezza degl’Imperatori ordinò la reintegrazione di tutti i diritti sì civili che religiosi, de’ quali i Cristiani erano stati sì ingiustamente spogliati. Fu stabilito, che i luoghi di culto e le pubbliche terre che erano state confiscate, si restituissero alla Chiesa senza disputa, senza dilazione e senza spesa; e questo severo comando fu accompagnato da una graziosa promessa, che se alcuno de’ possessori ne avesse sborsato un giusto e adeguato prezzo, ne verrebbe indennizzato dal tesoro Imperiale. I salutevoli regolamenti, che riguardavano la futura tranquillità del Fedele, furon formati su’ principj d’una larga ed ugual tolleranza;
- ↑ Vedi Eusebio Hist. Eccles. (l. VII. 13 l. IX. 9 etc.) in vit. Const. (l. I. c. 16, 17.) Lactant. Divin. Inst. l. 2. Cecil. De mort. persecut. c.' 25.
- ↑ Cecilio (De mort. persecut. c. 48) ci ha conservato l’originale Latino; ed Eusebio (Hist. Eccles. l. X. c. 5) ha dato una traduzione Greca di questo editto perpetuo, che si riferisce ad alcuni regolamenti provvisionali.