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cercare un Vescovo fuggitivo; dagli editti Imperiali si eccitò la vigilanza della civile e militar potestà; furono promessi larghi premj a chiunque presentasse Atanasio o vivo o morto; e si minacciaron le pene più rigorose a coloro, che avessero ardito di proteggere il pubblico nemico1. Ma i deserti della Tebaide in quel tempo eran popolati da una razza di fieri ma sottomessi fanatici, che preferivano i comandi del loro Abbate alle leggi del Sovrano. I numerosi discepoli di Antonio e di Pacomio riceverono il fuggitivo Primate come lor padre, ammirarono la pazienza e la umiltà, con la quale s’uniformava ai loro più rigorosi esercizi, raccoglievano tutte le parole che gli cadevan di bocca, come genuine effusioni d’un’inspirata sapienza; ed erano persuasi che le preghiere, i digiuni, e le vigilie loro fossero meno meritorie dello zelo che dimostravano, e dei pericoli che affrontavano in difesa della verità e dell’innocenza2. I Monasteri dell’Egitto eran situati in luoghi solitari e deserti, sulla cima delle montagne o nelle isole del Nilo; ed il sacro corno o la trombetta di Tabenna era il ben noto segno, che faceva riunir più migliaia di robusti e risoluti Monaci, i quali erano stati per la maggior parte villani dell’addiacente campagna. Quando la forza militare giungeva ad invader gli oscuri loro ritiri,

  1. Hinc jam toto orbe profugus Athanasius, nec ullus ei tutus ad latendum supererat locus. Tribuni, Praefecti, Comites, exercitus quoque ad pervestigandum eum moventur edictis Imperialibus; praemia delatoribus proponuntur, si quis eum vivum, si id minus, caput certe Athanasii detulisset. Ruffino l. I. c. 16.
  2. Gregor. Nazianz. Tom. I. Orat XXI. p. 584-385. Vedi Tillemont Mem. Eccl. Tom. VII. p. 176, 410, 820-880.