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dell'impero romano cap. xxi |
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considerarsi come irregolare ed eziandio colpevole. Ma la memoria del costante ed efficace aiuto, che il Primate dell’Egitto avea tratto dall’attaccamento della Chiesa Occidentale, impegnò Costanzo a sospendere l’esecuzione della sentenza, finattantochè non fossero in essa concorsi anche i Vescovi Latini. Si consumarono due anni in Ecclesiastiche negoziazioni; e fu solennemente discussa l’importante causa fra l’Imperatore ed uno dei suoi sudditi, prima nel Sinodo di Arles, e poi nel gran Concilio di Milano1, ch’era composto di più di trecento Vescovi. Si cercò appoco appoco di sovvertire la loro integrità con gli argomenti degli Arriani, con la destrezza degli Eunuchi, e con le pressanti sollecitazioni di un Principe, che soddisfaceva la sua vendetta a spese della sua dignità, e pubblicava le proprie passioni mentre influiva su quelle del Clero. Si adoperò con successo la corruzione, che è il più infallibil sintomo della libertà costituzionale; si offerirono, e si accettarono onori, doni ed immunità, come prezzo d’un voto Episcopale2; e fu artificiosamente rappresentata la condanna
- ↑ Gli affari del Concilio di Milano son tanto imperfettamente ed erroneamente riferiti dai Greci Autori, che ci deve riuscir grato il supplemento di alcune lettere d’Eusebio, che il Baronio ha estratte dagli archivi della Chiesa di Vercelli, e di un’antica vita di Dionisio di Milano, pubblicata dal Bollando. Ved. Baron. An. 355. e Tillemont T. VII. p. 1415.
- ↑ Gli onori, i presenti, i conviti, che sedussero tanti Vescovi, vengono con indegnazione mentovati da quelli che troppo eran puri o troppo superbi per non accettarli. „Noi combattiamo (dice Ilario di Poitiers) contro l’anticristo Costanzo, che invece di battere il dorso, solletica il ventre„ qui non dorsa coedit, sed ventrem palpat. Hilar. contr. Constant. c. 5. p. 1240.