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dell'impero romano cap. xxi | 133 |
mine del Vaticano1. Mediante un assiduo studio della lingua Latina, presto si rendè abile a negoziare col Clero dell’Occidente; la sua decente adulazione dominava o dirigeva l’altiero Giulio; il Pontefice Romano s’indusse a considerare l’appello di lui come un particolare interesse della Sede Apostolica; e fu di comun consenso dichiarato innocente in un Concilio di cinquanta Vescovi dell’Italia. In capo a tre anni, il Primate fu chiamato alla Corte di Milano dall’Imperatore Costante, che, in braccio ad illeciti piaceri, professava sempre un vivo rispetto per la Fede Ortodossa. La causa della verità e della giustizia si promosse per l’influenza dell’oro2, ed i ministri di Costante consigliarono il loro Sovrano a richieder la convocazione d’una Ecclesiastica Assemblea, che potesse agire come rap-
- ↑ Non posso fare a meno di trascrivere una giudiziosa osservazione di Wetstein Proleg. n. T. p. 19. Si tamen Historiam Ecclesiasticam velimus consulere, patebit jam inde a saeculo quarto, cum, ortis controversiis, Ecclesiae Graecae doctores in duas partes scinderentur, ingenio, eloquentia, numero tantum non aequales, eam partem quae vincere cupiebat Romam confugisse, majestatemque Pontificis comiter coluisse, eoque pacto oppressis per Pontificem et Episcopos Latinos adversariis praevaluisse, atque orthodoxiam in Conciliis stabilivisse. Eam ob caussam Athanasius non sine comitatu Romam petiit, pluresque annos ibi haesit.
- ↑ Filostorg. l. III. c. 22. Se nel promuovere gl’interessi della religione s’usò qualche corruzione, un avvocato d’Atanasio potrebbe giustificare o scusare tal equivoca condotta coll’esempio di Catone, e di Sidney; il primo de’ quali si dice, che desse, ed il secondo che ricevesse doni in una causa di libertà.
Io ho seguitato la semplice ipotesi del Valesio, che non ammette che un sol viaggio dopo l’intrusione di Gregorio.