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dell'impero romano cap. xix. |
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prende anche il nome provinciale di Diarbekir1, è vantaggiosamente situata in una fertil pianura, bagnata da’ naturali e dagli artefatti canali del Tigri, di cui il maggior ramo circonda in forma circolare l’oriental parte della città. L’Imperator Costanzo poco avanti avea conferito ad Amida l’onor del suo nome, e vi aveva aggiunto le fortificazioni di stabili mura e di alte torri. Essa era provvista d’un arsenale di macchine militari, e la guarnigione ordinaria era stata accresciuta fino a sette legioni quando fu attaccata dalle armi di Sapore2. Le sue prime e più ardenti speranze dipendevan dall’esito d’un assalto generale. Furono assegnati i lor posti alle varie nazioni, che seguitavano le sue bandiere; il Mezzodì a’ Verti, il Settentrione agli Albanesi, l’Oriente a’ Chioniti, accesi d’ira e di cordoglio, l’Occidente a’ Segestani, i più prodi fra’ suoi guerrieri, che si coprivano la fronte con una formidabile linea d’Indiani elefanti3. I Persiani da ogni parte sostenevano i loro sforzi,
- ↑ Diarbekir, ch’è chiamata Amid, o Kara-amid nelle pubbliche scritture de’ Turchi, contiene sopra 16000 case, ed è la residenza d’un Bassà di tre code. L’epiteto di Kara nasce dall’oscurità della pietra, che compone le forti ed antiche mura d’Amida.
- ↑ Le operazioni dell’assedio d’Amida sono minutamente descritte da Ammiano (XIX. 1-9) ch’ebbe un’onorevole parte nella difesa, e con fatica si salvò quando la città fu assaltata da’ Persiani.
- ↑ Di queste quattro nazioni gli Albanesi troppo bene sono conosciuti per aver bisogno d’alcuna descrizione. I Segestani abitavano un’ampia e piana regione, che sempre conserva il loro nome al Sud di Korasan, ed a Ponente dell’Indostan (vedi Georg. Nubiens. p. 133 e d’Herbelot Bibl. Orient. p. 797). Non ostante la vantata vittoria di Bahram (vol. I.