348 |
storia della decadenza |
|
e col temperamento degli antichi abitanti d’Europa. Secondo i varj accidenti di pace o di guerra, d’alleanza o di conquista, furono essi alle volte confinati alle rive del Tanai, ed alle volte si sparsero nelle immense pianure, che sono fra la Vistola e il Volga1. La custodia de’ lor numerosi greggi ed armenti, la ricerca di cacciagione e l’esercizio della guerra, o piuttosto della rapina, dirigevano i vagabondi movimenti de’ Sarmati. I mobili campi o città, ch’era l’ordinario soggiorno delle loro mogli e figliuoli, non consistevano che in gran carri tirati da bovi e coperti in forma di tende. La forza militare della nazione era composta di cavalleria; ed il costume, che avevano i loro guerrieri di tenere a mano uno o due cavalli, li poneva in grado d’avanzare o di ritirarsi con una rapida diligenza, la quale sorprendeva la sicurezza, ed eludeva l’incalzamento d’un distante nemico2. La scarsità, che avevano del ferro, trasse la lor rozza industria ad inventare una specie di corazza capace di resistere alla spada o al pugnale, quantunque non fosse formata che di ugne di cavallo tagliate in picciole e nette strisce, poste diligentemente l’una sopra dell’altra in forma di scaglie o di penne, e fortemente cucite sopra un giustacuore di lino3. Le armi of-
- ↑ Il Cellario ha raccolto le opinioni degli antichi rispetto alla Sarmazia Europea ed Asiatica; e il Danville le ha applicate alla Geografia moderna, con l’avvedimento e coll’esattezza che sempre distinguono quell’eccellente scrittore.
- ↑ Ammiano l. XVII. c. 12. I cavalli Sarmati eran castrati per prevenire i dannosi accidenti, che avrebber potuto produrre le forti e indomabili passioni de’ maschi.
- ↑ Pausania l. I. p. 50. Edit. Hulm. Quel diligente viaggiatore aveva esaminato con attenzione una corazza sarmatica, che si conservava nel tempio d’Esculapio in Atene.