334 |
storia della decadenza |
|
curasse le speranze e i conforti della sua vita domestica. Quelli fra’ suoi Predecessori, che avevan goduti più prosperi e lunghi regni, come Augusto, Traiano e Diocleziano, erano stati mancanti di posterità; e le frequenti rivoluzioni non avevan mai dato tempo abbastanza ad alcuna famiglia Imperiale di crescere e moltiplicare all’ombra della porpora. Ma la dignità reale della famiglia Flavia, che per la prima volta fu nobilitata dal Gotico Claudio, discese per varie generazioni; e Costantino medesimo ricevè dal proprio padre gli ereditari onori reali, che tramandò a’ suoi figli. L’Imperatore aveva avuto due mogli. Minervina, oscuro ma legittimo oggetto del suo giovanile amore1, non gli aveva lasciato se non che un figlio chiamato Crispo. Da Fausta, figlia di Massimiano ebbe tre figlie e tre figli, noti sotto i nomi fra loro simili di Costantino, di Costanzo e di Costante. A’ fratelli non ambiziosi di Costantino Magno, Giulio Costanzo, Dalmazio ed Annibaliano2 fu permesso di godere il grado più onorevole e la più abbondante fortuna, che potesse combinarsi con uno stato privato. Il più giovane di essi visse oscuramente e senza posterità. I due maggiori ebbero in matrimonio le figlie di ricchi Senatori,
- ↑ Zosimo e Zonara sono d’accordo in rappresentar Minervina, come la concubina di Costantino, ma Du Cange ha molto bravamente dimostrato il carattere di essa, producendo un passo decisivo di uno de’ panegirici: ab ipso fine pueritiae te matrimonii legibus dedisti.
- ↑ Du Cange (Famil. Byzantin. p. 44) sull’autorità di Zonara gli dà il nome di Costantino, ch’è alquanto inverisimile, essendo già stato occupato dal fratello maggiore. Si fa menzione di quello da Annibaliano nella Cronica Pasquale, ed è approvato dal Tillemont. Hist. des Emper. T. IV. p. 527.