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storia della decadenza |
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anche legal distinzione fra’ Palatini1 ed i Confinanti, fra le truppe, che impropriamente dicevansi del palazzo, e quelle delle frontiere. I primi si distinsero per la superiorità della paga e de’ privilegi, ed era loro permesso, eccettuate le straordinarie occorrenze di guerra, di tenere tranquillamente i loro quartieri nel cuore delle Province. L’intollerabile peso di questi opprimeva le città più floride. I soldati appoco appoco dimenticavano le virtù della lor professione, e si davano solo a’ vizi della vita civile, o s’avvilivano esercitandosi nelle arti meccaniche, o erano snervati dalla mollezza de’ bagni e de’ teatri. Essi divenner ben presto non curanti de’ marziali esercizi, delicati nel vitto e nel trattamento; e nel tempo che inspiravan terrore a’ sudditi dell’Impero, tremavano all’avvicinarsi che facevano con ostile anime i Barbari2. Non era più mantenuta coll’istessa cura, nè difesa con ugual vigilanza quella catena di fortificazioni, che Diocleziano ed i suoi colleghi avean tirata lungo le sponde de’ fiumi reali. I soldati, che tuttavia rimanevamo sotto il nome di truppe di frontiera, potevan servire per la difesa ordinaria. Ma il loro animo era avvilito dall’umiliante riflessione, che essi, i quali eran esposti ai travagli ed
- ↑ Zosim. l. 2. p. 14. Con molta oscurità s’esprime la distinzione fra le due classi delle truppe Romane tanto appresso gli storici, quanto nelle leggi e nella Notizia. Si consulti ciò nonostante il copioso Paratitlon o estratto del Gotofredo al libro VII del Codice Teodosiano de re militari l. VII. Tit. I. leg. 18. lib. VIII. Tit. I. leg. 10.
- ↑ Ferox erat in suos miles et rapax, ignavus vero in hostes et fractus, Ammiano l. XXII. c. 4. Egli osserva, che amavano i morbidi letti, e le case di marmo, e che più pesavano le loro coppe che le loro spade.