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dell'impero romano cap. xvii. | 253 |
essere stato di figura circolare o piuttosto elittica. Due archi trionfali ne formavano gli opposti due ingressi; i portici, che lo circondavano da ogni parte, erano pieni di statue; e nel centro del Foro s’alzava una sublime colonna, un mutilato frammento del quale indica ora la sua degradazione col nome di Colonna bruciata. Questa colonna posava sopra un piedistallo di marmo bianco, alto venti piedi, ed era composta di dieci pezzi di porfido, ciascuno de’ quali aveva l’altezza di circa dieci piedi, e la circonferenza di circa trenta tre1. Nella sommità della colonna, alla distanza di sopra 120 piedi da terra, fu collocata una statua colossale d’Apollo. Essa era di bronzo, ed era stata trasportata o da Atene o da qualche città della Frigia, supponendosi che fosse opera di Fidia. L’Artefice avea rappresentato il Dio del giorno, o come fu interpretato dipoi, l’Imperator Costantino medesimo con uno scettro nella destra, col globo del mondo nella sinistra, e con una corona di raggi lucenti sul capo2. Il Circo, o l’Ippodromo era una magnifica fabbrica, lunga circa quattrocento passi, e larga cento3. Lo
- ↑ Pocock porge la descrizione più tollerabile di tal colonna, Descriz. d’Orient. vol. II. Part. II. p. 131, ma essa in molti luoghi è tuttavia oscura, e non soddisfa pienamente.
- ↑ Du Cange Const. l. I. c. 24. p. 76, e le sue not. ad Alexiad. p. 382. La statua di Costantino o d’Apollo fu abbattuta nel tempo di Alessio Comneno.
- ↑ Tournefort (Lett. XII.) considera l’Atmeidan 400 passi. Se intende passi geometrici di sette piedi l’uno, sarebbe stato lungo 300 tese, intorno a quaranta più lungo del gran Circo di Roma. Vedi Danville Misur. Itiner. p. 72.
p. 284. Du Cange Const. l. I. c. 24. Anche quest’ultimo scrittore pare, che confonda il Foro di Costantino coll’Augusteo, o corte del Palazzo. Io non sono ben sicuro, se abbia precisamente distinto quel che appartiene all’uno ed all’altro.