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determinati ad abbracciarla. Ma nell’altro capo vi ha di più: vi ha, che la morale de’ Cristiani era tacciata di ateismo, d’infanticidj, di pranzi di carne umana, d’incesti, e che queste false accuse formavano uno dei motivi della persecuzione. Senza dubbio qui a rischiarare le tenebre abbisognano molte idee intermedie, tralasciate, per supplirsi dalla sagacità degl’interpreti.

In quel capo si pretese, che la unione, e la disciplina Ecclesiastica contribuì alla dilatazione della Chiesa. In questo la unione de’ Cristiani, che aveva la forma, e la forza di una grande Repubblica confederata risveglia la gelosia del governo; le adunanze Cristiane sembrano sospette, i seguaci di Gesù Cristo erano accusati di spirito d’indipendenza, e per questo venivano perseguitati. Come concilieremo queste idee?

Finalmente in un capo si rappresentano i Sacerdoti degl’Idoli, come persone indolenti, che lasciano fare ai Cristiani, quanto lor piace: nell’altro i Sacerdoti infiammano il popolo, i Sacerdoti chiamano in soccorso i Filosofi, i Sacerdoti inventano nuovi oracoli, e nuovi prodigi, affin di perdere i Cristiani. Ed il popolo, che si supponeva caduto nello scetticismo, e che aveva già scossa l’autorità delle maraviglie della Mitologia, e che per certa conseguenza che fa l’Autore, così disposto a ricevere le maraviglie autentiche dell’Evangelio, per tre secoli infierisce contro i Cristiani, con sediziosi clamori li chiede alla morte contro le leggi del Principe, e si mostra tanto dominato dallo spirito di accusa, che parecchi sono costretti a reprimerlo colle più forti minacce.

Un uomo dell’Antichità fu tacciato d’incostanza, e fu posto in derisione con un bel verso a tutti noto.

     Destruit, aedificat, mutat quadrata rotundis.