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tore proposti: cioè se veramente la Chiesa istette molto ad essere perseguitata: se i persecutori usarono precauzione, e ripugnanza nel far le leggi di proscrizione, e nell’eseguirle; se nell’uso delle pene furono moderati, e se la Religione provò vari considerabili intervalli di pace.

La Storia in vece di questi quattro articoli ci ha dimostrati chiaramente avverati gli opposti; perocchè la Chiesa nacque nella persecuzione, ed andò sempre crescendo nella persecuzione: prima fu assalita da’ Giudei nella Palestina, poi in Roma da’ Politeisti, in forza di due antiche leggi: in seguito, senza mai cessare questa persecuzione indiretta, dieci Imperadori fino a Costantino fecero contro il Cristianesimo editti espressi di tormenti e di morte. In vece della precauzione e della ripugnanza la Storia ci ha dimostrato, che non si conobbe dalla maggior parte nè misura, nè ritegno, e che in vece della moderazione regnò per tutto la rabbia e la barbarie.

Intervalli di pace tra una, ed un’altra persecuzione se ne rinvengono; poichè tra tanti Imperadori, che riempirono la serie di tre secoli, dieci soltanto fecero leggi contro di noi. Se non che, la persecuzione indiretta tenuta sempre accesa da’ Sacerdoti, da’ Filosofi, dal popolo, non ci permise mai di respirare; e troviamo ancora de’ Martiri sotto que’ Principi stessi, che ci accordarono la loro protezione.

Abbiamo finalmente posta in chiaro la persecuzione di Diocleziano, che fu l’ultima, e durò un decennio, dove abbiamo veduto, con quanto vani sofismi l’Autore si è sforzato di oscurare i patimenti de’ Cristiani, e di annichilare il numero de’ Martiri. Quale giustificazione risulti da tutto ciò, per rendere meno orri-