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gi contro i Cristiani. Ma non perciò si lasciava di procedere contro di loro, in virtù delle leggi generali che venivano a ferirne l’istituto. Ma veniamo a Domiziano.

Ristretto. Avendo il fuoco incendiato il tempio del Campidoglio, gl’Imperadori imposero una tassa ai Giudei; il che diede motivo di vessarli: i Cristiani, che passavano per Giudei, furono involti nella persecuzione. Dei due figliuoli di Flavio Sabino zio di Domiziano, il maggiore fu convinto di cospirazione; il minore detto Flavio Clemente dovè la sua sicurezza alla mancanza di coraggio e di abilità, ma finalmente fu fatto morire: e Domitilla sua moglie fu rilegata. Il delitto imputato loro fu d’ateismo e di costumi Giudaici: onde qui non vi è idea nè di martiri nè di persecuzione.

Risposta. L’incendio del tempio del Campidoglio avvenne durante la guerra civile tra Vitellio e Vespasiano: il nuovo tempio fu dedicato da Domiziano, ma la tassa imposta ai Giudei fu a lui anteriore. Nè i Cristiani confondono le vessazioni sofferte da’ Giudei, e forse da alcuni del loro partito, colle leggi proibitive del Cristianesimo: onde l’Autore confonde le sue idee, e quelle del lettore per voler troppo discorrere.

La legge riguarda la condanna di Flavio Clemente, ch’egli fa morire per pura gelosia di governo, citando il principio d’un passo di Dione, e sopprimendo il rimanente, dove soggiunge lo Storico, che sopra la stessa accusa di ateismo e di costumi Giudaici altri furono condannati alla morte, ad altri furono confiscati i beni. Queste esecuzioni suppongono una legge fatta per proibire l’ateismo e i costumi Giudaici, caratteri, che convengono ai soli Cristiani; onde a Clemente di