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stacoli che sogliono impedire l’introduzione di una Religione straniera in lontani paesi.

Risposta. È leggiadrissima l’immagine de’ Missionari Evangelici, che marciano comodamente a bandiere spiegate ed a tamburro battente per le grandi strade costruite per le legioni Romane. Noi grossolani stupiamo su i progressi del Cristianesimo: vi ha chi c’illumina: essi sono dovuti alle grandi strade delle legioni. Ben è vero, che gli Apostoli viaggiando a due a due, e non portando seco neque sacculum, neque peram, non avevano bisogno delle grandi strade; ed è perciò che S. Paolo dipinge pateticamente i disastri ed i pericoli de’ suoi viaggi. Ma che importa? Colpa loro, che non ne profittassero; le strade consolari aprivano per tutto adito facile all’Evangelio. Ci resta un sol dubbio: le leggi ed i Ministri Imperiali, che perseguitavano i Missionari Evangelici, non potevano con eguale facilità penetrar da per tutto per le grandi strade costruite per le legioni.

L’università del linguaggio, se fosse stata vera, avrebbe potuto nuocere alla dilatazione dell’Evangelio, quanto gli avrebbe potuto giovare.

Similmente l’unione delle Province sotto un solo Monarca, se da una parte contribuiva ai progressi della Religione, dall’altra rendeva più facile e spedita l’esecuzione degli ordini imperiali contro la medesima. Abbiamo tuttora presente la viva pittura fatta altrove dal pennello dell’Autore per esprimere l’orribile situazione di chi aveva incontrato la disgrazia del Principe: tutto l’Impero per quello sventurato era una carcere.

Conchiude l’Autore, che il Cristianesimo in mezzo a tanti comodi non incontrò alcuno degli ostacoli che so-