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166 | saggio |
Ristretto. Il Politeismo non era sostenuto da’ Sacerdoti, i quali avessero un particolar interesse nel culto degl’idoli, e non avevano fra loro legame alcuno di governo.
Risposta. Avendo l’Autore parlato delle cagioni contenute nel Cristianesimo, ora ne reca in mezzo altre tre consistenti nella disposizione del Gentilesimo; e qui non possiamo rimproverargli, che ponga in dimenticanza ciò che doveva provare; diremo bensì, che queste tre cagioni non hanno forza di provare, se non che il Cristianesimo in esse incontrò tre validissimi ostacoli.
I Sacerdoti dell’Autore sono quali a lui piace di fingerli: ma i Sacerdoti della storia traevano dal culto degl’idoli grandi emolumenti, grandi onori, gran potenza. Essi avevano un collegio, ch’esercitava una giudicatura. Cicerone perorò per la sua casa dinanzi ai Pontefici, e ne parla col più gran rispetto. Gli Autori, gli Aruspici intervenivano in tutti i negozi pubblici sì di pace come di guerra con autorità quasi assoluta; e riferendosi tutte le azioni private all’idolatria, i Ministri della medesima avevano un’influenza generale nelle private famiglie, tanto che gl’Imperatori non credettero di regnare, se non quando al poter del Monarca aggiunsero i diritti del Sommo Pontefice.
Come può rendersi credibile, che i Sacerdoti guardassero con indifferenza le sconfitte del Politeismo,