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nel quale giacevano immerse tutte le nazioni Idolatre circa il più grande, anzi l’unico affare, che abbia l’uomo in questa vita mortale; e procura di mettere in odio l’intolleranza de’ Giudei, per ferir di riverbero il Cristianesimo, che prescrisse lo stesso zelo esclusivo. L’intolleranza religiosa non è altro che una incompatibilità di dottrina che nasce dalla natura, anzichè dall’arbitrio degli uomini. Siccome non può stare, che il triangolo abbia e non abbia tre lati, così non può conciliarsi, che sia stata rivelata da Dio una dottrina ed un’altra ad essa contraria: e s’egli ha annessa la salvazione a quella, non può essere, che si salvi chi a questa si attiene.

È ben altro l’insociabilità de’ costumi, l’inumanità, la crudeltà, onde negli ultimi tempi furono rimproverati i Giudei per una depravazione personale contraria alle leggi di Mosè, il quale se vietò loro di trattare cogli Idolatri per non contaminarsi coll’esecrande lordure, che vengono rammemorate ne’ libri sacri, ordinò loro nel medesimo tempo, che rendessero a’ forestieri tutti gli uffizi della carità; e di trattarli come se stessi, a motivo che anch’eglino erano stati forestieri nella terra di Egitto.

La legge Mosaica fu istituita per un paese particolare e per una sola nazione quanto alla parte cerimoniale ed all’amministrazione politica, ma quanto ai precetti del Decalogo, che appartengono alla natura e cui Iddio si degnò di confermare colla rivelazione, obbliga tutti gli uomini.

Che i primi Giudei testimonj de’ miracoli, co’ quali Iddio gli scortava, non li credessero, e che vi prestassero cieca credenza i posteri per semplice tradizione, l’Autore lo raccoglie da quel passo: usquequo detra-