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di confutazione. 121

intrapresa contro l’impero dei demonj. Qui, se noi non siamo ciechi, non iscorgiamo, se non la descrizione del fatto, di cui dovevasi render ragione. Lo zelo de’ Cristiani combatteva con felici successi contro i demonj; cioè stabiliva e dilatava la fede dell’Evangelio tra le genti, che servivano al demonio. Come esso produceva quest’effetto? Da quali principj ripeteva la sua forza? Da questa spiegazione dipenderebbe il decidere, se in esso dobbiamo riconoscere una cagione del tutto naturale. Ma l’Autore di tutto ha parlato fuorchè di questo; e quindi ognuno comincerà a scuoprire, quanto ci vaglia nell’arte di ragionare, e quanta pena dia agli Apologisti del Cristianesimo per difenderlo da’ colpi di lui.

Lo zelo de’ Cristiani ridusse rapidamente alla fede molte nazioni del mondo. Questo è il fatto, di che dobbiamo rintracciar la cagione, e per condurci da filosofi, uopo è considerare le persone dal Cristiano zelo investite, quelle che ne seguiron l’impulso, e l’oggetto, intorno al quale si aggirava lo zelo. Nè dobbiamo permettere all’Autore, che dopo di averci fatta visitare la Palestina per informarci degli affari Giudaici senza vedervi nascere il Cristianesimo, ci trasporti di salto in mezzo agl’Idolatri, e ci additi i Campioni dell’Evangelio già cresciuti e formati in atto di guerreggiare contro l’impero del demonio. Ragion vuole, che se ne osservi il primo cominciamento, ed insieme i primi progressi.

I fondatori della Religion Cristiana furono Gesù Nazareno, ch’era tenuto per figliuolo di un falegname, e dodici pescatori, che abbandonate le reti, si diedero a seguirlo. La loro apparenza non poteva risvegliare, se non il più alto disprezzo. Poveri, rozzi,