Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
332 | storia della decadenza |
mente intelligibili a tutti i sudditi di Roma, eccettuati solamente i contadini della Siria e dell’Egitto, per comodità de’ quali si fecero dopo particolari versioni. Le pubbliche strade ch’erano state fatte per uso delle legioni, aprivano un facil passaggio a’ missionari Cristiani da Damaso a Corinto, e dall’Italia fino all’estremità della Spagna o della Britannia; nè incontravano quegli spirituali conquistatori alcuno degli ostacoli, che, ordinariamente ritardano, o impediscon l’introduzione di una religione straniera in lontani paesi. Vi sono le più forti ragioni di credere, che avanti l’Impero di Diocleziano e di Costantino, si fosse predicata la fede di Cristo in ogni Provincia, ed in tutte le principali Città dell’Impero; ma lo stabilimento delle diverse congregazioni, il numero de’ fedeli che le componevano, e la proporzione, in cui erano cogl’infedeli, sono cose presentemente sepolte nell’oscurità, o colorite dalle favole e dalla declamazione. Noi ciò nonostante proseguiremo adesso ad esporre quelle imperfette notizie, che giunte son fino a noi rispetto all’accrescimento del nome Cristiano nell’Asia e nella Grecia, nell’Egitto, nell’Italia, e nell’Occidente, senza trascurare i veri o immaginarj acquisti fatti oltre le frontiere dei Romano Impero.
Le ricche Province, che si estendono dall’Eufrate al mare Jonio, furono il principal teatro, in cui l’Apostolo delle Genti spiegò la sua pietà ed il suo zelo. I semi dell’Evangelio, che aveva egli sparso in un fertil terreno, furon coltivati con diligenza da’ suoi discepoli; e parrebbe che pei primi due secoli si contenesse il più considerabil corpo di Cristiani dentro que’ limiti. Fra le società che si eressero nella Siria non ve ne fu alcuna più antica, o più illustre di quelle