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di un Papa, o di un Santo e d’un Martire, quando son costretti a riferire le particolarità di una disputa, nella quale i Campioni della Religione secondarono quelle passioni, che sembravano meglio adattate al Senato, od al Campo1.

L’avanzamento dell’autorità Ecclesiastica fece nascere la memorabile distinzione fra lo stato laicale e clericale, che non era stato in uso nè fra’ Greci, nè fra’ Romani2. Il primo comprendeva il corpo del popolo Cristiano; l’altro, secondo il significato di quella voce, la parte scelta, ch’era stata destinata pel servizio della Religione; celebre ordine di persone, che ha somministrato i più importanti, quantunque non sempre i più edificanti soggetti all’Istoria moderna. Le lor vicendevoli ostilità qualche volta disturbarono la pace della Chiesa nascente, ma si univan lo zelo e l’attività loro nella causa comune, e l’amor della potenza, che (sotto i più artificiosi colori) s’insinuava nei petti de’ Vescovi e de’ Martiri, gli animava ad accrescere il numero de’ loro sudditi, e ad estendere i limiti dell’Impero Cristiano. Essi eran privi di ogni forza temporale, e per lungo tempo furono scoraggiati ed oppressi, anzichè assistiti, dal Magistrato civile: avevano però in mano, ed esercitavano nell’interno regolamento delle lor società i due più efficaci strumenti del governo, i premj e le pene; traevano i primi dalla pia liberalità, e le seconde dalla devota apprensione de’ Fedeli.

  1. Intorno a questa disputa di ribattezzare gli Eretici, vedi le lettere di Cipriano, ed il libro settimo di Eusebio.
  2. Quanto all’origine di quelle parole vedi Mosemio p. 141, e Spanemio Hist. Eccl. p. 633. La distinzione fra i Cherici, ed i Laici era già stabilita prima del tempo di Tertulliano.