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310 | storia della decadenza |
Questo fu il dolce, ed uguale regolamento, con cui si governavano i Cristiani più di cento anni dopo la morte degli Apostoli. Ogni società formava da se una separata e indipendente Repubblica; e quantunque i più distanti fra questi piccoli Stati mantenessero un reciproco, ed amichevol commercio di deputazioni e di lettere, pure non era il Mondo Cristiano ancora congiunto mercè di alcuna suprema autorità, o legislativa assemblea. Siccome il numero de’ Fedeli appoco appoco s’era moltiplicato, si videro i vantaggi, che provenir potevano da una più stretta unione d’interessi, e di disegni. Verso il finire del secondo secolo le Chiese della Grecia e dell’Asia adottarono le vantaggiose instituzioni de’ sinodi provinciali, e può giustamente supporsi, che prendessero il modello de’ Concilj rappresentativi da celebri esempi del lor Paese, quali sono quello degli Anfizioni, la lega Achea, o le assemblee delle Città della Jonia. Tosto fu stabilito come un costume, ed una legge, che i Vescovi delle Chiese indipendenti si trovassero, ne’ tempi determinati della primavera e dell’autunno, insieme nella capitale della Provincia. Le loro deliberazioni erano assistite dal consiglio di pochi Preti distinti, e moderate dalla presenza di una moltitudine di uditori1. I loro decreti, che si chiamavano Canoni, regolavano qualunque
- ↑ Acta Concil. Carthag. apud Cyprian. Edit. Fell. p. 158. Questo Concilio era composto di ottantasette Vescovi delle Province di Mauritania, Numidia ed Affrica; ed alcuni Preti, e Diaconi assisterono all’assemblea, praesente plebis maxima parte.
desimo, così molte osservazioni, che Hume ha fatto sull’entusiasmo (Saggi vol. l. p. 76 dell’Edizione in 4) possono applicarsi anche alla reale inspirazione.