Pagina:Gibbon - Storia della decadenza e rovina dell'Impero romano II.djvu/312

306 storia della decadenza

scuno la prima ed apostolica forma di governo1 alla propria costituzione. Que’ pochi, i quali hanno discusso tale articolo con più candore ed imparzialità, son d’opinione2, che gli Apostoli evitassero l’uffizio di legislatori, e piuttosto volessero soffrire alcuni scandali, e divisioni particolari, che togliere ai futuri Cristiani la libertà di variar le forme del loro ecclesiastico regolamento, secondo le variazioni de’ tempi, e delle circostanze, Può vedersi qual sistema di governo fosse colla loro approvazione adottato per l’uso del primo secolo nella pratica delle Chiese di Gerusalemme, d’Efeso, e di Corinto. Le società, erette nelle città dell’Impero, erano soltanto unite fra loro co’ vincoli della carità e della fede. L’indipendenza, e l’uguaglianza formavano la base dell’interna loro costituzione. Supplivasi alla mancanza di cultura e di sapere umano, secondo le occasioni, mediante l’aiuto de’ Profeti3, ch’eran chiamati a tale uffizio, senza distinzione alcuna d’età, di sesso, o di naturali talenti, e che ogni qual volta sentivano il divino impulso, mandavano fuori le effusioni dello spirito nell’assemblea de’ fedeli. Ma i Profetici Dottori spesso abusarono o fecero cattive applicazioni di questi doni straordinari. Essi ne facevan pompa fuor di tempo, presumevano d’interrompere le sacre funzioni

  1. Il partito aristocratico in Francia, ed in Inghilterra ha fortemente sostenuto l’origine divina de’ Vescovi; ma i Preti calvinisti non han voluto soffrire un superiore, ed il Romano Pontefice ha ricusato di riconoscere un uguale. Vedi Fra Paolo.
  2. Nell’istoria della Gerarchia Cristiana ho per lo più seguitato il dotto ed ingenuo Mosemio.
  3. Quanto a’ Profeti della primitiva Chiesa vedi Mosem. Dissert. ad Hist. Ecles. pertinentes Tom. II. p. 132-208