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302 storia della decadenza

però fra gli Ascetici (nome che presto acquistarono a motivo de’ lor penosi esercizj) essendo meno presuntuosi, ebbero probabilmente miglior successo. La mancanza de’ sensuali piaceri si compensava, e si suppliva dall’orgoglio spirituale. Anche la moltitudine de’ Pagani era disposta a stimare il merito del sacrifizio per la sua apparente difficoltà; ed in lode di queste caste spose di Cristo i Padri hanno versato il torbido fiume della loro eloquenza1. Tali sono le antiche tracce de’ principj, e degli instituti monastici, che ne’ posteriori tempi hanno bilanciato tutti i vantaggi temporali del Cristianesimo2.

Non erano i Cristiani meno alieni dagli affari, che da’ piaceri di questo mondo. Essi non sapevano come conciliar la difesa delle proprie persone e sostanze con la tollerante dottrina, che ordinava loro un’illimitata dimenticanza delle passate ingiurie, e il domandarne delle nuove. Offendevasi la loro semplicità dall’uso de’ giuramenti, dalla pompa delle magistrature e dall’attiva contenzione della vita pubblica, nè la loro mite ignoranza potea convincersi, che in qualche occasione si potesse legittimamente spargere il sangue de’ nostri prossimi con la spada o della giustizia, o della guerra;

    po dopo, attribuite al fondatore dell’ordine di Fontevrault. Bayle ha divertito se, ed i suoi lettori intorno a questo assai delicato soggetto.

  1. Dupin (Bibl. Eccles. Tom. I. p. 195.) fa un particolar racconto del dialogo delle dieci vergini, quale fu composto da Metodio Vescovo di Tiro. Le lodi della verginità sono eccessive.
  2. Gli Ascetici fin dal secondo secolo incominciarono a far pubblica professione di mortificare i lor corpi, e di astenersi dall’uso della carne e del vino. Mosemio p. 310.