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286 | storia della decadenza |
fricano prosegue con una lunga serie di affettati e spiritosi concetti1.
V’erano senza dubbio molti fra’ primi Cristiani di un carattere più conforme alla dolcezza e carità della lor professione. V’erano molti, che sentivano una sincera compassione pel pericolo de’ lor amici e nazionali, e che usavano il più amorevole zelo per salvarli dall’imminente rovina. Il trascurato politeista, assalito da nuovi ed inaspettati terrori, contro i quali nè i suoi Sacerdoti, nè i suoi Filosofi potevan dargli alcuna protezione sicura, era bene spesso spaventato e vinto dalla minaccia degli eterni tormenti. I timori di lui servivan facilmente di aiuto ai progressi della fede e della ragione; e se una volta inducevasi a sospettare, che potesse la religion Cristiana esser vera, diveniva facile il convincerlo, che la professione di questa era il più sicuro e prudente consiglio a cui si potesse appigliare.
III. I doni soprannaturali, che anche in questa vita si attribuivano a’ Cristiani sopra il resto del genere umano, debbono aver molto contribuito alla propria loro consolazione, ed assai frequentemente alla persuasione degl’Infedeli. Oltre i prodigi accidentali, che potevano qualche volta effettuarsi dall’immediata operazione di Dio, allorchè sospendeva le leggi della natura
- ↑ Tertullian. De Spectac. c. 30. Per mettere in mostra il grado di autorità che lo zelante Affricano aveva acquistato, basterà citare la testimonianza di Cipriano, dottore e guida di tutte le chiese occidentali. (Vedi Prud. Inno XIII. 100.) Ogni volta ch’egli applicavasi al giornaliero suo studio delle Opere di Tertulliano, soleva dire, „Da mihi magistrum„ Datemi il mio maestro. (Hyeronym. de Viris Illustribus, tomo I. p. 284).