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282 | storia della decadenza |
Una profezia misteriosa, che tuttavia forma una parte del canone sacro, ma che si credea favorevole alla condannata opinione, potè appena scansare la proscrizione della Chiesa1.
Nel tempo che promettevasi a’ discepoli di Cristo la felicità, e la gloria d’un Regno temporale, si annunziavano contro il mondo infedele le più terribili calamità. L’edificazione della nuova Gerusalemme dovevasi avanzare con ugual passo, che la distruzione della mistica Babilonia; e finchè gl’Imperatori, che regnarono avanti Costantino, continuarono a professare l’idolatria, s’applicava il nome di Babilonia alla città ed all’impero di Roma. Era già preparata una regolar serie di tutte le fisiche e morali sciagure, che possono affliggere una florida nazione, vale a dire l’interna
- ↑ Nel Concilio di Laodicea, tenuto circa l’anno 360, l’Apocalisse fu tacitamente esclusa dal Canone de’ libri sacri per decreto di quelle medesime Chiese Asiatiche, alle quali essa era indirizzata, e possiam rilevare da’ lamenti di Sulpizio Severo, che la lor sentenza era stata confermata dalla maggior parte de’ Cristiani del suo tempo. Per quali cagioni dunque l’Apocalisse al presente vien così generalmente ammessa dalle Chiese, Greca, Romana e Protestante? Possono assegnarsene le seguenti: I. I Greci restaron vinti dall’autorità di un impostore che nel sesto secolo usurpò il carattere di Dionisio Areopagita; II. Un giusto timore, che i Grammatici non divenissero più importanti de’ Teologi, impegnò il Concilio di Trento ad apporre il sigillo della propria infallibilità a tutti i libri della Scrittura contenuti nella Volgata Latina, nel numero de’ quali entrava per buona ventura l’Apocalisse (Fra Paolo Istor. del Concil. Triden. l. II.) III. Il vantaggio di rivolger quelle misteriose profezie contro la sede Romana, inspirò ai Protestanti una singolar venerazione per un alleato sì comodo. Vedi gl’ingegnosi ed eleganti discorsi del presente Vescovo di Litchfield su questo spinoso soggetto.