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244 | storia della decadenza |
di pretesto all’esecuzione. Secondo le regole della tirannia fu accusato di tentare una cospirazione, e di mantenere una perfida corrispondenza co’ Barbari; ma poichè non ne fa mai convinto nè dalla sua condotta, nè da alcuna legittima prova, è permesso per avventura di presumerne l’innocenza dalla sua debolezza1. Fu disonorata la memoria di Licinio coll’infamia; ne furono gettate a terra le statue, ed abolite tutte in un tratto le leggi ed i processi giudiziali del regno di lui con un editto fatto con tale precipitazione, e di conseguenze tanto cattive, che fu quasi subito dopo corretto2. [A.D. 324] Con questa vittoria di Costantino, il Mondo Romano trovossi di nuovo unito sotto l’autorità di un solo Imperatore, trentasette anni dopo che Diocleziano ne avea diviso la potenza e le province con Massimiano suo collega.
I gradi successivi dell’innalzamento di Costantino, dal tempo in cui prese la porpora a York fino alla rinunzia di Licinio a Nicomedia, si son riferiti minutamente e con precisione, non solo perchè i fatti per se stessi interessano, ma molto più anche perchè i medesimi contribuirono alla decadenza dell’Impero per
- ↑ Contra religionem sacramenti Thessalonicae privatus occisus est. Eutropio (X); e la sua testimonianza vien confermata da S. Gerolamo (in Chronic.) e da Zosimo (l. II p. 102.) Lo scrittore Valesiano è il solo, che faccia menzione de’ soldati, e Zonara solamente chiama in aiuto il Senato. Eusebio salta prudentemente questo passo delicato; ma Sozomeno, cento anni dopo, incomincia ad asserire che Licinio tentava tradimenti.
- ↑ Vedi il Codice Teodosiano lib. XV. Tit. 15. Tom. V. p. 404-405. Questi editti di Costantino dimostrano una dose di passione, ed una precipitazione che molto poco si convengono al carattere di Legislatore.