Pagina:Gibbon - Storia della decadenza e rovina dell'Impero romano II.djvu/233


dell'impero romano cap. xiv. 227

compagnata da condizioni così svantaggiose, che l’onorevole distinzione, ottenuta da Bassiano, servì ad alienare piuttosto che ad assicurar la sua fedeltà a Costantino. L’elezione di lui era stata ratificata dal consenso di Licinio; e quest’artifizioso Principe per mezzo de’ suoi emissarj ben presto procurò di entrare in una segreta e pericolosa corrispondenza col nuovo Cesare, per irritarne il disgusto, e stimolarlo alla temeraria impresa di estorcere per forza quello, che non poteva ottenere dalla giustizia di Costantino. Ma il vigilante Imperatore scoprì la cospirazione avanti che fosse giunta alla sua maturità, e dopo di aver solennemente rinunziata l’alleanza di Bassiano, lo spogliò della porpora, e gli diede la pena che meritava il tradimento e l’ingratitudine di un tal uomo. Il superbo rifiuto di Licinio, allorchè fu ricercato di rendere i delinquenti, che si eran rifuggiti ne’ suoi dominj, confermò il sospetto che già si aveva della sua perfidia; e gl’indegni trattamenti fatti in Emona, sulle frontiere dell’Italia, alle statue di Costantino, furono il segno della discordia fra questi due Principi1.

[A.D. 314] Seguì la prima battaglia presso Cibali, città della Pannonia sul fiume Savo intorno a cinquanta miglia sopra Sirmio2. Dalle piccole forze che in tale im-

  1. La situazione di Emona, o come si chiama presentemente, Laybach nella Carniola (Danville, Geog. Anc. T. I. p. 187) può suggerire una congettura. Essendo ella posta al nord-est delle alpi Giulie, quell’importante Territorio divenne un soggetto naturale di controversia fra’ Sovrani dell’Italia e dell’Illirico.
  2. Cibalis, o Cibalae (di cui conservasi ancora il nome nelle oscure rovine di Swilei) era intorno a cinquanta miglia lontana da Sirmio, capitale dell’Illirico; e circa cento da