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214 | storia della decadenza |
zio pronta a dargli la battaglia1. La lunga fronte della medesima occupava una pianura molto spaziosa, e la profondità arrivava fino alle rive del Tevere, che ne copriva la retroguardia, ed impediva la ritirata. Si narra, e vi è tutto il motivo di crederlo, che Costantino disponesse le sue truppe con somma perizia, e scegliesse per se il posto più pericoloso ed onorevole. Distinto per lo splendore delle sue armi, attaccò in persona la cavalleria del suo rivale: e l’urto irresistibile, ch’ei le diede, determinò la fortuna della giornata. La cavalleria di Massenzio era principalmente composta di corazze di grave armatura, o di leggieri Mori e Numidi. Essi cederono al vigore della cavalleria Gallicana, che aveva maggiore attività de’ primi, e più fermezza degli altri. La disfatta delle due ali lasciò scoperti i fianchi dell’infanteria, e gl’indisciplinati Italiani fuggirono senza ritegno dalle bandiere di un tiranno, ch’essi avevano sempre odiato, e che più non temevano. I Pretoriani, sapendo che per le loro mancanze non potevano sperar perdono, erano animati dalla vendetta e dalla disperazione. Non ostanti i replicati loro sforzi non furon capaci que’ bravi veterani di acquistar la vittoria: ottennero per altro una morte onorevole; e fu osservato, che i loro corpi coprivano il terreno medesimo, ch’era già stato occupato dalle lor file2. Divenne allora generale la confusione, e
- ↑ Il posto che avea preso Massenzio, avendo il Tevere alle spalle, vien con molta chiarezza descritto da due Panegiristi IX. 16. X. 28.
- ↑ Exceptis latrocinii illius primis auctoribus, qui despe-
graph. Aut. Tom. I. p. 463. Questo luogo chiamato Saxa Rubra si trovava in vicinanza della Cremera, piccolo ruscello, illustrato dal valore, e dalla morte gloriosa de’ 300. Fabj.