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196 | storia della decadenza |
e fu sparsa la voce, che oppresso dal rimorso dei suoi replicati delitti, si era strangolato colle proprie sue mani. Dopo ch’egli ebbe perduta l’assistenza, e disprezzati i moderati consigli di Diocleziano, il secondo periodo dell’attiva sua vita fu una serie di pubbliche calamità e di personali mortificazioni, che terminarono quasi in tre anni con una morte ignominiosa. Egli meritò il suo fato; ma si sarebbe con più ragione applaudita l’umanità di Costantino, se egli avesse avuto riguardo per un vecchio uomo, benefattore di suo padre, e padre della sua moglie. In tutto questo funesto affare, sembra che Fausta sacrificasse i sentimenti della natura ai suoi conjugali doveri1.
[A.D. 311] Gli ultimi anni di Galerio furono meno vergognosi e meno infelici; e benchè avesse occupato il subordinato grado di Cesare più gloriosamente che la superior dignità di Augusto, egli conservò fino al punto della sua morte il primo posto tra i Principi del Mondo Romano. Egli sopravvisse alla sua ritirata dall’Italia quasi quattr’anni, e saggiamente abbandonando le sue mire di monarchia universale, consacrò il resto della sua vita al godimento dei piaceri, ed alla esecuzione di alcune opere di pubblica utilità, tra le quali è da distinguersi quella di avere scaricate nel Danubio le acque superflue del lago Pelso, e di aver tagliate le immense
- ↑ Zosimo L. II. p. 82. Eumen. Panegyr. Veter. VII 16-21. Quest’ultimo ha rappresentato, senza dubbio, tutto l’affare nell’aspetto più vantaggioso pel suo Sovrano; pure anche dalla parziale di lui narrazione possiam concludere, che la ripetuta clemenza di Costantino, ed i reiterati tradimenti di Massimiano, nella maniera in cui vengono descritti da Lattanzio (de M. P. c. 29 30) e copiati da’ moderni, non son sostenuti da alcun istorico fondamento.