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sto uguale al suo proprio. Nel breve corso della sua prosperità egli considerò il grado di Cesare come inferiore all’età ed al merito di Licinio, e volle piuttosto riserbargli il posto di Costanzo e l’Impero dell’Occidente. Mentre era l’Imperatore occupato nella guerra dell’Italia, affidò al suo amico la difesa del Danubio; ed immediatamente dopo il suo ritorno da quella infelice spedizione, rivestì Licinio della vacante porpora di Severo, cedendo all’immediato comando di lui le Province dell’Illirico1. Portata che fu nell’Oriente la nuova della sua promozione, Massimino governatore, anzi oppressore dell’Egitto e della Siria, svelando la sua invidia ed il suo disgusto, sdegnò l’inferiore nome di Cesare, e malgrado i preghi non meno che gli argomenti di Galerio, esigè quasi a forza il titolo uguale di Augusto2. Per la prima ed anche ultima volta fu il mondo Romano governato da sei Imperatori. Nell’Occidente Costantino e Massenzio affettavano di venerare il loro padre Massimiano. Nell’Oriente Licinio e Massimino onoravano con più reale considerazione il loro benefattore Galerio. La diversità di

  1. Tillemont (Hist. des Emp. T. IV. P. I. p, 559.) ha provato che Licinio, senza passare pel grado intermedio di Cesare, fu dichiarato Augusto gli 11. Novembre dell’anno 307 dopo il ritorno di Galerio dall’Italia.
  2. Lattanzio de M. P. c. 32. Quando Galerio innalzò Licinio alla medesima dignità della sua, e lo dichiarò Augusto, credè di poter contentare il suo giovane collega, immaginando per Costantino e Massimino (e non Massenzio, Vedi Baluzio p. 81.) il nuovo titolo di figli degli Augusti. Ma Massimino gli fece sapere, ch’egli era già stato salutato Augusto dall’esercito; o allora Galerio fu obbligato di riconoscere questo Principe non altrimenti che Costantino, come eguali associati alla dignità Imperiale.