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174 | storia della decadenza |
Dopo l’innalzamento di Costanzo e di Galerio al posto di Augusti, erano necessari due Cesari per occupare il lor luogo, e compire il sistema del governo Imperiale. Diocleziano desiderava sinceramente di ritirarsi dal Mondo; egli considerava Galerio, che avea sposata la sua figliuola, come il più saldo sostegno della sua famiglia e dell’Impero; ed egli consentì senza ripugnanza che il suo successore si assumesse il merito e l’odiosità di quella nomina importante. Stabilita fu questa senza consultar l’interesse o l’inclinazione dei Principi d’Occidente. Ciaschedun di loro avea un figliuolo già pervenuto all’età virile, e ognun di questi poteva sembrare il più legittimo candidato per la vacante dignità. Ma più non era da paventarsi l’impotente risentimento di Massimiano; ed il moderato Costanzo, benchè disprezzasse i pericoli di una guerra civile, ne temeva giustamente le calamità. I due soggetti, da Galerio innalzati al posto di Cesare, erano molto più convenienti a servire alle ambiziose mire di lui; e sembra che la mancanza di merito o di personale importanza fosse la principal loro raccomandazione. Il primo di essi fu Daza, o come fu di poi chiamato, Massimino, la cui madre era sorella di Galerio. L’inesperto giovane manifestava tuttavia coi modi e col linguaggio la rustica sua educazione, quando con suo ed universale stupore, fu da Diocleziano rivestito della porpora, innalzato alla dignità di Cesare ed incaricato del supremo comando dell’Egitto e della Siria1. Nel tem-
- ↑ Sublatus nuper a pecoribus et silvis (dice Lattanzio, de M. P. c. 19.) statim scutarius, continuo Protector, mox Tribunus, postridie Caesar, accepit Orientem, Aurel. Vittore è troppo liberale in dargli tutta la porzione di Diocleziano.