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dell'impero romano cap. xiv. | 173 |
gna e della Britannia, conoscendo il merito di lui e la propria loro felicità, riflettevano con inquietudine alla decadente salute dell’Imperatore Costanzo, ed alla tenera età della numerosa famiglia, che nata era dal secondo matrimonio di lui colla figlia di Massimiano.
Il crudo carattere di Galerio era di una tempra affatto diversa; e mentre costringeva i suoi sudditi a stimarlo, rare volte ebbe la compiacenza di procurarsene l’affetto. La sua fama nelle armi, e soprattutto il buon successo della guerra Persiana, aveano fatto insuperbire il suo animo altiero, incapace naturalmente di soffrire un superiore e per fino un uguale. Se dar potessimo fede alla parziale testimonianza di uno scrittore non giudizioso, potremmo attribuire la rinuncia di Diocleziano alle minacce di Galerio, e riferire le particolarità di un privato colloquio tra questi due Principi, nel quale il primo mostrò tanta pusillanimità, quanta ingratitudine ed arroganza dimostrò l’altro1. Ma questi oscuri aneddoti vengono bastantemente confutati da un imparziale esame del carattere e della condotta di Diocleziano. Per diverse che esser potessero le sue intenzioni, se egli temuto avesse qualche pericolo dalla violenza di Galerio, il suo discernimento lo avrebbe indotto a prevenire il vergognoso contrasto, ed avendo tenuto lo scettro con gloria, lo avrebbe ceduto senza disonore.
- ↑ Lattanzio de Mort. Persecutor. c. 16. Se fossero le particolarità di questa conferenza più conformi alla verità ed al decoro, si potrebbe sempre dimandare, come vennero a notizia di un oscuro Retore? Ma vi sono vari Storici che ci fanno ricordare l’ammirabile eletto del gran Condè al Cardinale di Retz. „Ces coquins nous font parler et agir, come ils auroient fait eux mêmes à notre place„.