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dell'impero romano cap xiii. | 165 |
di rado quei venti caldi e nocivi, ai quali sono esposte le coste dell’Istria ed alcune parti dell’Italia. Le vedute dal palazzo non eran men belle, di quello che fosse allettante il suolo ed il clima. Giace all’occidente il fertil lido, che si stende lungo l’Adriatico, nel quale sono sparse molte isolette in tal guisa, che danno a questa parte del mare l’apparenza di un vasto lago. Vi è dalla parte di settentrione la baia che conduceva all’antica città di Salona; il prospetto e la campagna, che si vede al di là della stessa, forma un bel contrapposto a quella più estesa veduta di acqua, che l’Adriatico presenta al mezzogiorno ed all’oriente. Verso il Settentrione è chiusa la scena da alte e irregolari montagne, situate in giusta distanza, e coperte in molti luoghi di villaggi, di boschi, e di vigne1.„
Benchè Costantino, per un pregiudizio assai ovvio, parli del palazzo di Diocleziano con un affettato disprezzo2, pure uno dei suoi successori, che potè solamente vederlo in uno stato mutilato e negletto, ne
- ↑ Adams, Antichità del palazzo di Diocleziano in Spalatro, p. 6. Possiamo aggiungervi una circostanza o due, tratte dall’Abate Fortis. Il piccolo fiume Hyader, menzionato da Lucano, produce le più eccellenti trote, il che un sagace Scrittore, forse un monaco, suppone essere stato uno dei principali motivi che determinarono Diocleziano nella scelta del suo ritiro. Fortis. p. 45. Lo stesso autore (p. 38) osserva, che rinasce in Spalatro il gusto per l’agricoltura; e che da una società di signori è stato assegnato un campo vicino alla città per farvi sperienze intorno alla medesima.
- ↑ Costantin. Orat. ad caetum. Sanct. c. 25. In questa orazione, l’Imperatore, o il Vescovo che per lui la compose, affetta di riportare il miserabil fine di tutti i persecutori della Chiesa.