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dell'impero romano cap xiii. |
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merabili greggi; ed i suoi boschi privi di bestie feroci o di velenosi serpenti. Deploravano essi specialmente la perdita delle considerabili entrate della Britannia, confessando nel tempo stesso che meritava quella Provincia d’esser la sede d’una monarchia indipendente1. La possedè Carausio per lo spazio di sette anni, e la fortuna si mantenne propizia ad una ribellione sostenuta dal coraggio e dall’abilità. Difese l’Imperatore Britannico le frontiere de’ suoi dominj contro i Caledonj del Settentrione; invitò dal continente un gran numero di abili artefici; ed in una varia quantità di medaglie, tutt’ora esistenti, fece pompa del suo buon gusto e della sua opulenza2. Nato su i confini dei Franchi, egli si procacciò l’amicizia di quella formidabil nazione coll’adulatrice imitazione delle lor vesti e de’ lor costumi. Arrolò la più valorosa lor gioventù nelle sue truppe di terra o di mare, ed in contraccambio dell’utile lor alleanza, comunicò a quei Bar-
- ↑ Panegyr, Vet. V. ii. 1II. 9. L’oratore Eumenio desiderava esaltar la gloria del suo Eroe (Costanzo), vantando l’importanza di quella conquista. Nonostante la nostra lodevol parzialità per la patria, è difficile di concepire, che al principio del quarto secolo meritasse l’Inghilterra tutte queste lodi. Un secolo e mezzo avanti somministrava appena il necessario per pagar le truppe, che vi stavano di guarnigione. Vedi Appiano nel proemio.
- ↑ Siccome si conserva tuttavia un gran numero di medaglie di Carausio, egli è divenuto un oggetto favorito della curiosità degli antiquarj; e sono state con sagace accuratezza investigate tutte le particolarità della sua vita e delle sue azioni. Il Dottore Stukely specialmente ha consacrato un grosso volume all’Imperatore Britannico. Io ho fatto uso dei suoi materiali, ed ho rigettate molte delle immaginarie sue congetture.