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dell'impero romano cap xiii. 111

ne di pastore, e Costanzo, che dalla pallidezza del suo colore ebbe il soprannome di Cloro1, furono i due soggetti rivestiti degli onori secondi della porpora Imperiale. Descrivendo la patria, l’estrazione ed i costumi di Erculio, abbiam già descritti quelli di Galerio, che spesso fu non impropriamente chiamato il giovane Massimiano, benchè da molti tratti e di virtù e di abilità sembri, che egli avesse una manifesta superiorità sul meno giovane. Era la nascita di Costanzo meno oscura di quella dei suoi Colleghi. Eutropio suo padre era uno dei più considerabili nobili della Dardania, e la sua madre era nipote dell’Imperator Claudio2. Benchè avesse Costanzo passata la sua gioventù nelle armi, era di carattere dolce ed amabile, e la voce popolare lo avea da lungo tempo riconosciuto degno del posto, a cui venne finalmente innalzato. Per rinforzare i legami della politica unione con quelli della domestica, ciascuno degli Imperatori prese il carattere di Padre per uno dei Cesari, Diocleziano per Galerio, e Massimiano per Costanzo, e ciascuno, obbligandoli a repudiare le prime lor mogli, fece sposar la propria figliuola al suo figliuolo adottivo3. Questi quattro Principi si diviser tra loro la vasta estensione dell’Im-

  1. Il Tillemont non ha potuto rinvenire che tra i Greci moderni il soprannome di Chlore. Verun notabile grado di pallidezza non sembra potersi combinare col rubor menzionato nel Panegir. V. 19.
  2. Giuliano, nipote di Costanzo, vanta la discendenza della sua famiglia dai bellicosi Mesj (Misopogon, p. 348.) I Dardani abitavano all’estremità della Mesia.
  3. Galerio sposò Valeria, figlia di Diocleziano. Se si parla con precisione, Teodora, moglie di Costanzo, era soltanto figlia della moglie di Massimiano. Spanhem. Dissertat. XI. 2.