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storia della decadenza |
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centoquaranta piedi1. Questo edificio era al di fuori incrostato di marmo, e adorno di statue. Il recinto di quella vasta concavità era ripieno e circondato da sessanta o ottanta ordini di sedili parimente di marmo coperti di cuscini, e capaci di contenere comodamente più di ottantamila spettatori2. Da sessantaquattro vomitatorj (giacchè con questo adattato vocabolo erano distinte le porte) usciva l’immensa moltitudine; e gli ingressi, i corridori, e le scale erano con tal disegno disposte, che qualunque persona dell’ordine o Senatorio o Equestre o Plebeo, giungeva al suo destinato luogo senza disturbo o confusione3. Niente era stato omesso di ciò che in qualche modo potesse servire al comodo, ed al piacere degli spettatori. Li difendea dal Sole e dall’acqua un’ampia tenda, che si tirava, richiedendolo il bisogno, sopra i loro capi. Veniva continuamente rinfrescata l’aria dai getti delle fontane, e profusamente impregnata del grato odore di aromati. Nel centro dell’edifizio, l’arena, o il teatro, era coperto della più fina sabbia, e prendea successivamente le più diverse forme. Ora poteva sorgere dalla terra come il
- ↑ Maffei l. II. c. 7. L’altezza fu molto più esagerata dagli antichi. S’innalzava quasi al Cielo, secondo Calfurnio (Eglog. VII. 23), ed oltrepassava il termine della vista umana secondo Ammiano Marcellino (XVI. 10.) Contuttociò quanto era piccola cosa riguardo alla gran Piramide dell’Egitto, che ha cinquecento piedi di perpendicolo!
- ↑ Secondo diverse copie di Vitruvio, si legge 77000, o 87000 spettatori; ma il Maffei (l. II. c. 12) su i sedili scoperti non trova luogo che per 34000. Il rimanente entrava nelle superiori gallerie coperte.
- ↑ Vedi Maffei l. II. c. 5-11. Egli tratta questo difficilissimo soggetto con tutta la possibil chiarezza, e come architetto non meno che come antiquario.