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di trovare un suddito romano di una educazion liberale, che non sapesse nel tempo stesso la lingua greca e la latina.

Con tali regolamenti le nazioni dell’Impero insensibilmente si confusero nel nome e nel popolo romano. Ma vi restava ancora nel centro di ogni provincia e di ogni famiglia una infelice classe di uomini, che sopportavano il peso senza godere dei benefizj della società. Negli Stati liberi delle antiche Repubbliche, gli schiavi domestici erano esposti al capriccioso rigore del dispotismo. Al perfetto stabilimento dello Impero romano avean preceduto i secoli della violenza e della rapina. Gli schiavi erano per la maggior parte Barbari prigionieri, presi a migliaia per sorte di guerra, comprati a vil prezzo1, avvezzi ad una vita indipendente, ed impazienti di rompere e vendicare i lor ceppi.

I più severi provvedimenti, ed il più crudel trattamento2 contro quegli interni nemici pareano quasi giustificati dalla gran legge della propria conservazione, giacchè essi avean con disperate ribellioni condotta più d’una volta la Repubblica all’orlo del precipizio3. Ma quando le principali nazioni dell’Europa, dell’Asia e dell’Affrica furono unite sotto le leggi di un solo Sovrano, la sorgente dei rinforzi stranieri divenne meno abbondante, ed i Romani furono

  1. Nel campo di Lucullo un bove fu venduto una dramma, ed uno schiavo quattro dramme. Plutarco; Vita di Lucullo, p. 580.
  2. Diodoro di Sicilia, in Eclog. Hist. l. XXXIV e XXXVI Floro III 19 20.
  3. Ved. un esempio notabile di severità in Cicerone, in Verrem. V. 3.