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54 storia della decadenza

Senato e degl’Imperatori, e quest’autorità era assoluta e senza freno. Ma le stesse salutevoli massime di governo, che avevano assicurata la pace e l’obbedienza dell’Italia, erano estese fino alle più remote conquiste. Una nazione di Romani si formò a poco a poco nelle province, col doppio espediente d’introdurre le colonie, e di ammettere i più fedeli e meritevoli tra i provinciali alla cittadinanza romana.

„Dovunque il Romano conquista, ivi abita„ è una osservazione molto giusta di Seneca1, confermata dalla storia e dalla esperienza. I nativi d’Italia, allettati dal piacere o dall’interesse, si affrettavano a godere dei vantaggi della vittoria; e si può osservare, che circa quarant’anni dopo la riduzione dell’Asia, ottantamila romani furono in un giorno trucidati pei crudeli ordini di Mitridate2. Questi esuli volontarj si occupavano per la maggior parte nel commercio, nella agricoltura e nell’appalto delle pubbliche entrate. Ma di poi che gl’Imperatori fecero permanenti le legioni, popolate furono le province da una razza di soldati; ed i veterani, comunque ricevessero la ricompensa del lor servizio o in moneta o in terreni, generalmente si stabilivano con le loro famiglie nel paese, in cui avevano onorevolmente consumata la lor gioventù. Per tutto l’Impero, ma più specialmente nelle parti occidentali, i distretti più fertili, e le situazioni più convenienti erano riservate allo stabilimento delle colonie; alcune delle quali erano di un ordine civile, ed altre

  1. Seneca De Consol. ad Helviam, c. 6.
  2. Mennone presso Fozio c. 33. Valerio Mass. IX 2, Plutarco e Dione Cassio fanno ascender la strage a 150000 cittadini; ma credo che un numero minore sia più che bastante.