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dell'impero romano cap. i. 39

uomini. Sotto l’immediata giurisdizione di Cartagine, divenne il centro del commercio e dell’Impero; ma la repubblica di Cartagine è ora degenerata nelle deboli e disordinate Reggenze di Tripoli e di Tunisi. Il governo militare di Algeri opprime la vasta estensione della Numidia, come era unita una volta sotto Massinissa e Giugurta: ma al tempo di Augusto, i limiti della Numidia furon ristretti; e due terzi almeno del paese presero il nome di Mauritania, con l’aggiunto di Cesariense. La vera Mauritania, o sia il paese dei Mori, che dall’antica città di Tingi, o Tangeri, era distinta con il nome di Tingitana, è rappresentata dal moderno regno di Fez. Sale sull’Oceano, così infame adesso per le depredazioni de’ suoi pirati, era considerata dai Romani come l’ultimo oggetto della loro potenza, e quasi della lor geografia. Si scopre ancora una città fondata da loro vicino a Mequinez, residenza di quel Barbaro, che ci abbassiamo a chiamare Imperator di Marocco; ma non pare che i suoi più meridionali dominj, Marocco stesso e Segelmessa fossero mai compresi nella provincia romana. Le parti occidentali dell’Affrica sono traversate dalle catene del monte Atlante1, nome così a vuoto celebrato dalla fantasia dei poeti; ma che ora è diffuso sull’immenso Oceano, il quale scorre tra il vecchio continente ed il nuovo2

  1. La lunga estensione, l’altezza moderata, e il dolce declive del monte Atlante (ved. i viaggi di Shaw pag. 5) non si accordano con l’idea d’una montagna isolata, che nasconde la sua testa nelle nuvole, e par che sostenga il cielo. Il Picco di Teneriffa, al contrario, s’innalza più di 2200 tese sopra il livello del mare; e siccome era molto conosciuto dai Fenicj, ha forse dato luogo alle finzioni dei poeti greci. Ved. Buffon Stor. Nat. tom: I p. 312: Stor. dei viaggi, tom. II.
  2. M. de Voltaire Tom. XIV p. 297 dà troppo genero-