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dell'impero romano cap. i. | 31 |
ma poco avanti i tempi di Cesare, i Germani, abusando della loro superiorità di valore, avevano occupata una considerabile porzione del territorio Belgico. I conquistatori romani abbracciarono molto volentieri una occasione così lusinghiera, e la frontiera gallica del Reno, da Basilea a Leida, ricevè i pomposi nomi di Germania superiore e inferiore1. Tali, sotto il regno degli Antonini, erano le sei province della Gallia, la Narbonese, l’Aquitana, la Celtica o Lionese, la Belgica e le due Germanie.
Abbiamo già avuta occasione di mentovar la conquista della Britannia, e fissare i confini della provincia romana in quell’isola. Comprendeva essa tutta l’Inghilterra, il principato di Galles, e la bassa Scozia che si estende fino a Dumbarton ed Edimburgo. Avanti che la Britannia perdesse la sua libertà, il paese era irregolarmente diviso in trenta tribù di Barbari, de’ quali i più riguardevoli erano i Belgi all’occidente, i Briganti a tramontana, i Siluri a mezzo giorno del paese di Galles, e gl’Iceni in Norfolk e in Suffolk2. Per quanto si può notare o dar fede alla somiglianza dei costumi e della lingua, la Spagna, la Gallia, e la Britannia, erano popolate dalla stessa feroce razza di selvaggi, i quali, prima che cedessero alle armi romane, spesso disputarono il terreno, e spesso rinnovarono le contese. Dopo la lor sommissione, essi costituirono la divisione occidentale delle province europee, che si estendeva dalle colonne d’Ercole alla muraglia di Antonino, e dalla foce del Tago alle sorgenti del Reno e del Danubio.