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18 | storia della decadenza |
zo alla pace le truppe romane si rendevano familiare la pratica della guerra; e bene osserva un antico Istorico, il quale avea combattuto contro di loro, che l’effusione del sangue era la sola circostanza che distinguesse un campo di battaglia da un campo di esercizio1. Era politica dei più abili Generali, ed anche degli stessi Imperatori, d’incoraggiare con la loro presenza e col loro esempio questi studj militari; e sappiamo che Adriano e Traiano si degnavano spesso d’istruire i soldati inesperti, di rimunerare i diligenti, e talvolta di disputare con essi il premio della superiorità nella forza o nella destrezza2. Nei regni di questi Principi la tattica fu coltivata con buon successo; e finchè l’Impero ebbe qualche vigore, le loro istruzioni militari furono rispettate come il più perfetto modello della disciplina romana.
Nove secoli di guerra avevano a poco a poco introdotto nel servizio militare molte alterazioni e molti miglioramenti. Le legioni, secondo la descrizione che ne dà Polibio3, al tempo delle guerre Puniche, differivano molto sostanzialmente da quelle che riportarono le vittorie di Cesare, o difesero la monarchia sotto Adriano e gli Antonini. Lo stato della Legione Imperiale si può descrivere in poche parole4. L’infanteria grave, che componeva la sua forza princi-
- ↑ Giuseppe de bello Judaico l. III c. 5. Noi siamo debitori a questo scrittore ebreo di alcune particolarità molto curiose sulla disciplina Romana.
- ↑ Panegirico di Plinio c. 13 vita di Adriano nella Storia Augusta.
- ↑ Vedasi nel sesto libro della sua storia una digressione ammirabile sulla disciplina de’ Romani.
- ↑ Vegezio, de re militari, l. II 4 ec. Una parte considerabile del suo compendio è presa da regolamenti di Traiano, e di Adriano. La legione, quale ei la descrive, non può convenire ad alcun altro secolo dell’Impero Romano.