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dell'impero romano cap. i. |
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era tratto dalla parola che significa esercizio1. Gli esercizj militari erano l’importante e continuo oggetto della lor disciplina. Le reclute ed i soldati novizj venivano costantemente esercitati la mattina e la sera, nè l’età o la perizia poteano esentare i veterani dalla giornaliera ripetizione di ciò che avevano perfettamente imparato. Si fabbricavano vaste gallerie nei quartieri d’inverno, affinchè le loro utili fatiche non fossero in alcun modo interrotte dai tempi i più procellosi; e si osservava diligentemente che le armi, destinate a questa guerra simulata, fossero di peso doppio di quello che si richiedeva nell’azione reale2. Non è il fine di questa opera l’entrare in alcuna minuta descrizione dei romani esercizj. Soltanto osserveremo che comprendevano tutto ciò che poteva accrescer forza al corpo, attività alle membra, o grazia ai movimenti. I soldati erano diligentemente ammaestrati a marciare, a correre, a saltare, a nuotare, a portare gravi pesi, a maneggiare ogni sorta d’armi, che si usasse per offesa o per difesa, o in battaglia lontana, o in un assalto più stretto, a fare una varietà di evoluzioni, ed a moversi a suon di flauto nel ballo pirrico o marziale3. In mez-
- ↑ Exercitus ab exercitando, Varrone de lingua latina, l. IV; Cicerone Tuscul. l. II 37. Sarebbe un’opera molto interessante l’esame dell’affinità che vi è tra la lingua ed i costumi di una nazione.
- ↑ Vegezio, l. II e il resto del suo primo libro.
- ↑ M. le Beau ha illustrato assai bene la danza Pirrica nella Raccolta dell’Accademia delle iscrizioni, tom. 35, p. 262 ec. Questo dotto Accademico ha unito in una serie di memorie eccellenti tutti i passi degli autori antichi concernenti la legione romana.