Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
6 | storia della decadenza |
mentre combattevan divisi, venivano successivamente domati. Nè la fortezza di Caractaco, nè la disperazione di Boadicea, nè il fanatismo dei Druidi potè preservare la lor patria dalla schiavitù, o resistere ai saldi progressi dei Generali cesarei, che sostenevano la gloria della nazione, mentre il trono era disonorato dai più vili e più viziosi degli uomini. Nel tempo stesso in cui Domiziano, confinato nel suo palazzo, sentiva i terrori ch’egli inspirava, le sue legioni, comandate dal virtuoso Agricola, disfacevano le forze riunite dei Caledonj a piè delle colline Grampiane, ed i suoi vascelli, arrischiatisi a scoprire una navigazione sconosciuta e perigliosa, spiegavano le insegne romane intorno ad ogni parte dell’isola. La conquista della Britannia già si riguardava come terminata; ed Agricola aveva disegno di compirne ed assicurarne il successo con la facile riduzion dell’Irlanda, per la quale credea sufficiente una legione con poche truppe ausiliari1
Il possesso di questa isola occidentale potea divenir vantaggioso; ed i Britanni avrebbero portate le loro catene con minor ripugnanza, se l’esempio e l’aspetto della libertà fosse loro stato per ogni parte tolto dagli occhi.
Ma il merito preminente di Agricola cagionò ben presto il suo richiamo dal governo della Britannia, e sconcertò per sempre quel vasto, ma ragionato piano di conquista. Avanti la sua partenza, il prudente Generale aveva provveduto alla sicurezza non men che al possesso. Osservando che l’isola è quasi divisa in due
- ↑ Gli Scrittori irlandesi, gelosi della gloria della lor patria, sono sommamente irritati su questo articolo contro Tacito ed Agricola.