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l’agricoltura. Le tribù della Germania erano volontarie e fluttuanti associazioni di soldati, quasi direi di selvaggi. Un medesimo territorio cangiava spesso di abitatori nelle varie vicende di conquiste e di emigrazioni. Le stesse comunità, unendosi per formare un piano di difesa o d’invasione, davano un nuovo nome alla nuova loro confederazione. Lo scioglimento di una antica lega rendeva alle indipendenti tribù i loro particolari nomi, da lungo tempo obbliati. Un popolo vittorioso spesso comunicava il suo proprio nome al vinto. Turme di volontarj correvano talora da tutte le parti sotto le insegne di un condottier favorito; il suo campo diveniva la loro patria, e qualche circostanza di quella impresa dava ben presto un nome comune a quella mista moltitudine. Le distinzioni dei feroci invasori erano continuamente mutate da loro medesimi, o confuse dagli attoniti sudditi dell’Impero romano1.

Le guerre e l’amministrazione dei pubblici affari sono i soggetti principali della Storia; ma il numero delle persone interessate in quelle scene di affari è molto diverso secondo che diversa è la condizione degli uomini. Nelle grandi Monarchie, milioni di sudditi ubbidienti attendono alle loro utili occupazioni in seno alla pace ed all’oscurità. L’attenzione dello scrittore e del lettore allora è solamente ristretta ad una Corte, ad una capitale, ad un esercito regolare, ed a distretti che accidentalmente divengono teatri di militari operazioni. Ma uno Stato d’indipendenza e bar-

  1. Vedi un’eccellente dissertazione su l’origine e l’emigrazione delle nazioni nelle Memorie dell’Accademia delle Iscrizioni tom. XVIII p. 48, 71. È raro, che l’antiquario e il filosofo si trovino sì felicemente uniti in una sola persona.