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322 | storia della decadenza |
siamo asserire con sicurezza e forse con verità, che l’antica Germania non fu originariamente popolata da alcuna colonia straniera, già unita in società politica1, ma che il nome e la nazione riceverono l’esistenza dalla lenta unione dei vagabondi selvaggi delle Ercinie foreste. Il sostenere che quei Selvaggi erano una naturale produzione della terra da loro abitata, sarebbe una temeraria dottrina, condannata dalla religione, e non sostenuta dalla ragione.
Un dubbio così ragionevole mal si combina collo spirito della vanità popolare. Le nazioni, che adottarono la storia Mosaica del Mondo, han fatto dell’Arca di Noè quell’uso medesimo che fecero una volta i Greci e i Romani dell’assedio di Troia. Sulla angusta base di quella riconosciuta verità, è stato innalzato un vasto ma uniforme edifizio di favole; ed il rozzo Irlandese2 non meno che il Tartaro selvaggio3 potrebbero indicare qual fu tra i figli di Jafet quegli, da’ cui lombi direttamente discesero i lor mag-
- ↑ Tacit. German. c. 3. I Galli nella loro emigrazione seguitarono il corso del Danubio, e si sparsero nella Grecia e nell’Asia. Tacito non potè rinvenire che una sola piccola tribù, la quale conservasse alcune tracce di una gallica origine.
- ↑ Secondo il Dott. Keating. (Stor. d’Irlanda p. 13, 14) il gigante Partolano, ch’era figlio di Seara, figlio di Esra, figlio di Sru, figlio di Framant, figlio di Fathaclan, figlio di Magog, figlio di Jafet, figlio di Noè, approdò alla costa di Munster, ai 14. Maggio, l’anno del Mondo 1978. Benchè egli avesse un felice successo nella sua grande impresa, la rilassata condotta della sua moglie gli rendè la vita domestica molto infelice, e lo irrito a un segno, che uccise.... di lei favorito veltro. Questo, come il dotto Storico osserva, fu il primo esempio di falsità e d’infedeltà femminile che mai si conoscesse nell’Irlanda.
- ↑ Stor. Genealog. dei Tartari, di Abulghazi Bahadur Khan.