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dell'impero romano cap. viii. | 301 |
ni1. „Sebbene le vostre buone opere,„ dice l’interessato profeta, „superassero in numero le foglie degli alberi, le gocciole della pioggia, le stelle del cielo, le arene del lido, saranno tutte inutili per voi, se accettate non sono dal Destoro sacerdote. Per ottenere l’accettazione di questa guida alla salvezza, dovete fedelmente pagargli le decime di tutto ciò che possedete, dei vostri beni, dei vostri terreni e del vostro denaro. Se il Destor sarà soddisfatto, l’anima vostra scamperà dai tormenti infernali; e vi assicurerete gloria in questo mondo, e felicità nell’altro. Perchè i Destori sono maestri della religione; essi sanno tutto, e liberano tutti gli uomini2„.
Queste comode massime di venerazione e di fede implicita erano con gran cura impresse come certissime nelle tenere menti della gioventù; giacchè i Magi erano i direttori dell’educazione in Persia, e i figli medesimi della famiglia reale erano affidati alle loro mani3. I Sacerdoti persiani che aveano un talento speculativo, conservavano ed investigavano i segreti dell’orientale filosofia; ed acquistavano o per superiore dottrina o per superior arte la riputazione di essere molto versati in alcune scienze occulte, che devono ai Magi il lor nome4. Quelli di più attiva di-
- ↑ La divina istituzione delle decime presenta un singolare esempio di conformità tra la legge di Zoroastro e quella di Mosè. Quelli che non sanno diversamente spiegarla, possono, se così lor piace, supporre che i Magi degli ultimi tempi abbiano inserito una falsificazione così utile negli scritti del loro profeta.
- ↑ Sadder art. 8.
- ↑ Platon. in Alcibiad.
- ↑ Plinio, Stor. Nat. l. XXX c. 1, osserva che la magia legava gli uomini con la triplice catena della religione, della medicina e dell’astronomia.