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rali. Dalla cieca dunque o intelligente operazione di questo Tempo Infinito, che ha una grande affinità con il Caos dei Greci, furon ab eterno prodotti i due secondarj ed attivi principj dell’universo, Ormusd, e Ahriman, avente ciascuno la potenza creatrice, ma ciascuno disposto, per la sua invariabile natura, ad esercitarla con mire diverse. Il principio del bene è eternamente assorto nella luce; quello del male è eternamente sepolto nelle tenebre. La saggia beneficenza di Ormusd formò l’uomo capace di virtù, e provvide abbondantemente la sua bella abitazione di materiali per la felicità. Dalla sua vigilante provvidenza si mantengono e il moto dei pianeti, e l’ordine delle stagioni, e la mescolata temperanza degli elementi. Ma la malizia di Ahriman ha da gran tempo rotto l’uovo di Ormusd; o in altri termini, ha violata l’armonia delle sue opere. Da quella fatale rottura in poi, le più minute particelle del bene e del male sono intimamente frammischiate e agitate fra loro; tra le piante più salutifere germogliano l’erbe più velenose; i diluvj, i terremoti, gl’incendj indicano il conflitto della natura, e il piccol mondo dell’uomo è perpetuamente perturbato dal vizio e dalle sciagure. Mentre il resto del genere umano è tratto prigione nelle catene dal suo infernale nemico, il fedel Persiano soltanto riserva la sua religiosa adorazione per il suo amico e protettore Ormusd, e combatte sotto la sua bandiera di luce, con la piena confidenza che nel giorno finale sarà a parte del suo glorioso trionfo. In quel giorno decisivo, l’illuminata sapienza della bontà renderà la potenza di Ormusd superiore alla furiosa malizia del suo rivale. Ahriman ed i suoi seguaci, disarmati ed oppressi, piomberanno nella nativa loro oscurità; e la vir-