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292 | storia della decadenza |
l’India alle frontiere della Siria, fu distrutta a sua volta da Ardshir o Artaserse, fondatore di una nuova dinastia, la quale sotto il nome di Sassanidi governò la Persia fino all’invasione degli Arabi. Questa grande rivoluzione, di cui presto sentirono i Romani la fatale influenza, seguì nel quarto anno di Alessandro Severo, dugento ventisei anni dopo1l’Era Cristiana.
Artaserse avea servito con molta riputazione nelle armate di Artabano, ultimo Re dei Parti, e si vede che l’ingratitudine regia (solita ricompensa del merito sopreminente) lo rendette esule e ribelle. Oscura era la costui nascita, e questa oscurità diede egualmente luogo alle satire dei nemici, ed all’adulazione degli aderenti. Se porgiamo fede alle accuse dei primi, Artaserse nasceva dall’adulterio della moglie di un conciatore di pelli2 con un soldato comune. Gli ultimi poi lo rappresentano come discendente da un ramo degli antichi Re di Persia, benchè il tempo e le disgrazie avessero a poco a poco ridotti i suoi antenati all’umile condizione di cittadini privati3. Come erede per di-
- ↑ L’anno 538 dell’Era di Seleuco. Vedi Agatia, l. II. p. 63. Questo grande avvenimento è riferito da Eutichio (tanta è la negligenza degli Orientali) all’anno decimo del regno di Commodo, e da Mosè di Corene al regno di Filippo. Ammiano Marcellino ha preso da buone sorgenti le cose appartenenti alla Storia dell’Asia; ma ha seguito sì servilmente gli antichi monumenti da lui veduti, che non ha dubitato di asserire, che la famiglia degli Arsacidi regnava ancora in Persia verso la metà del quarto secolo.
- ↑ Il nome di questo conciatore di pelli era Babec; quello del soldato, Sassan; dal primo è stato preso il nome di Babegano dato ad Artaserse, e dal secondo, quello di Sassanidi dato a tutti i discendenti di quel Principe.
- ↑ D’Erbelot. Biblioteca Orient. Ardshir.