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dell'impero romano cap. vii. 285

aspirare al trono, e la sua abilità fu impiegata a rovinare, non a servire il suo indulgente Signore. Irritò gli animi dei soldati introducendo artificiosamente nel campo la carestia; e l’angustia delle truppe fu attribuita all’incapacità del giovane Principe. Non è possibile di rintracciare i successivi passi della secreta Congiura, e dell’aperta sedizione, che divenne finalmente funesta a Gordiano. Fu innalzato un monumento sepolcrale alla memoria di lui, sul luogo1 ov’egli rimase ucciso, vicino al confluente dell’Eufrate, e del piccolo fiume Abora2. Il fortunato Filippo, innalzato all’Impero dai voti dei soldati, fu prontamente riconosciuto dal Senato e dalle province3.

Non posso trattenermi di trascrivere l’ingegnosa, benchè alquanto immaginaria descrizione, che un celebre Autore moderno ha fatta del militar governo dell’Impero romano. „Quella potenza (egli dice) a cui si dava in quel secolo il nome di Romano Impero, non era che una Repubblica irregolare, quasi simile alla aristocrazia4 di Algeri5, dove le milizie han-

  1. A diciotto miglia incirca dalla piccola città di Circesio su i confini dei due Imperi.
  2. L’iscrizione, che conteneva un curioso equivoco, fu cancellata per ordine di Licinio, il quale vantava qualche grado di parentela con Filippo (Stor. Aug. pag. 165); ma il tumulus o monticello di terra, che formava il sepolcro, sussisteva nel tempo di Giuliano. Vedi Amm. Marcellino XXIII 5.
  3. Aurelio Vittore, Eutrop, IX 2; Orosio VII 20 Ammian, Marcell. XXIII. Zosimo l. 1 p. 10. Filippo era nato a Bostra e non aveva allora che verso quarant’anni.
  4. Il termine di aristocrazia può egli essere giustamente applicato al governo d’Algeri? Ogni governo militare ondeggia fra gli estremi di un’assoluta monarchia e di una feroce, rozza democrazia.
  5. La Repubblica militare dei Mammalucchi nell’Egitto a-